Descrizione
Il suicidio è un viaggio senza ritorno che tarpa le ali alla speranza. Quanti lo compiono sono prigionieri di pensieri e sentimenti che li consumano e travolgono, sospingendoli alla scelta fatale. Con frequenza chi chiude il sipario non lascia trapelare le sue intenzioni e porta con sé nella tomba le proprie ragioni per rinunciare a lottare. Non si muore mai soli: si porta con sé un po’ della vita dei propri cari e si lascia con loro un po’ della propria morte. Chi resta è tormentato da tanti “ma” e “se” che accompagnano il cammino tortuoso e travagliato del cordoglio e della lenta rinascita. L’autore ritrae fotografie dei paesaggi interiori di chi ha scelto di morire e dei superstiti, cogliendo frammenti toccanti degli abissi e dei misteri della natura umana.
Arnaldo Pangrazzi, Camilliano, ha animato a Milwaukee (USA) due gruppi per superstiti di suicidi e per tentati suicidi e ha contribuito a diffondere in Italia e all’estero la metodologia dei gruppi di auto-mutuo aiuto nel lutto. È autore di diversi libri, tra cui: Cicatrizzare le ferite della vita. Trasformarsi in guaritori feriti, Panda, Treviso 2018; Geografia spirituale al tramonto della vita, Il Messaggero, Padova 2019; Mosaico relazionale. L’ascolto che guarisce, Editoriale Romani, Savona 2020; Lenisco il mio dolore parlando del mio amore, San Paolo, Milano 2020.